Archivi del mese: novembre 2012

Autostima

Leggo su genitoricrescono:

“L’autostima non è gonfiarsi a elio ogni giorno per poi credere di viaggiare sempre una spanna sopra gli altri… è conoscenza di sé, dei propri limiti, dei propri pregi e dei punti di forza”.

Per alcuni il problema è proprio questo, non conoscersi abbastanza per capire i limiti e le potenzialità. Non è facile, nè scontato, avere consapevolezza di sè, anche a 40 anni.

Credo che sia anche questione di carattere che spinge a stare più sulla difensiva piuttosto che a decidere di “buttarsi” fino a rischiare e affrontare situazioni che si ritengono non essere alla propria portata.

Tutto ciò, se si è genitori, rischia di essere riflesso sui figli fino a giungere alla decisione di proteggerli in maniera esagerata senza dar loro la possibilità di sperimentare se stessi. Come dice saggiamente John Bowlby, psichiatra, etologo e cognitivista:

“i genitori devono stare nella testa e non nei letti dei figli”.

La nascita della mia prima figlia mi ha spronata a lavorare su me stessa, mi sono stata ad ascoltare più di quanto facessi prima e mi sono messa alla prova.

Ho accettato critiche e consigli di amici e genitori che mi “accusavano” di puntare troppo presto all’indipendenza di mia figlia, quando, all’età di 4 anni, volevo che prendesse lei determinate decisioni. Mi sentivo dire:

“a 4 anni non puoi pretendere che una bambina sappia fare scelte così difficili, devi decidere tu per lei”.

Il mio timore fisso è che le mie figlie non acquisiscano consapevolezza di se stesse e quindi a volte mi trovo ad anticipare i tempi.

Nel mio piccolo spesso mi chiedo come sia possibile che abbia un uomo, che vive con me già da 10 anni; due figlie ciascuna con la loro personalità; una casa, incasinata, ma accogliente nonostante tutto. Questi dubbi sono la chiara manifestazione di NON-autostima; poi però mi trovo a gongolare con me stessa, se non altro perché sono un punto di riferimento per due piccole creature e per un 50enne che ha deciso di condividere con me la sua vita.

Un concetto è chiaro: un genitore ha il dovere di lavorare sull’autostima per trasmettere questo valore ai figli insegnando loro come avere fiducia in se stessi; condurli per mano fino a quando spiccheranno il volo.

“Non insegnate ai bambini” di Giorgio Gaber è la canzone che ascolto quando mi ritrovo a pensare alle mie creature. Ascoltatela anche voi o almeno leggete il testo!

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Lorax, il guardiano della foresta

Ormai sono mesi che ho ricevuto dal Club Blogger Universal il dvd Lorax, il guardiano della foresta, ma solo recentemente mi sono decisa a guardarlo da sola, senza M5 che si rifiutava di mettersi con me davanti alla tv.

Nella città in cui vivo, Milano, vorrei che ci fosse una invasione di guardiani della foresta, come Lorax: tanti gnometti baffuti che riprendono le persone che non rispettano il poco verde ormai  rimasto in questa città ricoperta di asfalto e cemento.

SINOSSI: Il giovane Ted vive nella città artificiale di Thneedville: gli alberi sono finti, il suolo è di plastica, le stagioni non esistono più e l’aria è venduta a domicilio. Un giorno il ragazzo decide di andare alla ricerca di un vero albero da regalare alla sua amica, di cui, diciamolo, è anche un po’ innamorato. Ted scoprirà che non è semplice procurarsi l’albero di Truffula.

Dovrà incontrare l’anziano eremita Once-ler che gli racconterà di come una volta, la landa desolata e buia dove vive il vecchio, fosse una valle rigogliosa abitata da animali e ombreggiata da bellissimi alberi di Truffula. Once-ler stesso li ha distrutti tutti, ignorando le intimidazioni del guardiano della foresta, Lorax che voleva impedirgli di abbattere gli alberi.

Sarà compito di Ted ridare vita agli alberi di Truffula grazie all’ultimo seme che gli consegnerà Once-ler riscattandosi dal grosso guaio che ha combinato. Finalmente Once-ler capisce il senso della frase che Lorax gli lascia prima di volare via: “a meno che…”: a meno che qualcuno non ci tenga molto, niente andrà meglio o sarà risolto, firmato Dr. Seuss, l’autore del libro da cui è tratto il film.

Questo film animato ha tanti risvolti educativi, utile ai bambini per capire l’importanza degli elementi della natura e del valore del rispetto per fauna e flora, ma anche gli adulti dovrebbero guardarlo e meditare su come trattiamo le risorse della terra che non sono infinite. I bambini vedono piccole cose a cui noi restiamo indifferenti e a loro dobbiamo affidare i piccoli semi di Truffula ormai rimasti a questo mondo.

Nel dvd c’è un extra che mi è piaciuto particolarmente: il cartoon artist Mark O’Hare insegna ad alcuni bimbi a disegnare Lorax e gli animali della valle della Truffula, i pesci canterini e i barbalotti e poi guardano insieme i risultati delle loro opere.
Ecco, se M5 non vuole proprio vedere il film magari le proporrò, per iniziare, di disegnare Lorax, che mi piace molto, anche perché è doppiato, in italiano, da Danny De Vito e i suoi amici della foresta.

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